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28 Settembre 2016, mercoledì    20:15

Orchestra San Marco di Pordenone

Tommaso Luison violino di concerto
Giacomo Catana, Laura Scipioni, Maria Ines Zanovello, Maria Lucrezia Barchetti, Alessia Turri violini
Giovanna Gordini, Eugenio Bernes viole da braccio
Carlo Zanardi, Viola Mattioni violoncelli
Mauro Zavagno contrabbasso
Davide De Lucia clavicembalo

Paolo Faldi

direttore e solista (oboe e flauto dolce)

Diego Cal

tromba

Carlo Farina

Capriccio stravagante a 4 voci con bc

Alessandro Scarlatti

Sinfonia di Concerto Grosso n. 2 in re maggiore per flauto dolce, tromba, archi e b.c.

Heinrich Franz Biber

La Battalia a 9 voci con bc

Francisco José de Castro

Concerto ottavo op. 4 per oboe, tromba e archi

Georg Philipp Telemann

Suite “Les Nations” TWV 55-B5 per archi con b.c.

con il sostegno di FRIULADRIA Crédit Agricole

Sala dei Giganti

Palazzo Liviano, Piazza Capitaniato Italia

I solisti dell’Orchestra e Coro San Marco di Pordenone presentano questa sera un variegato programma del barocco europeo, con una particolare attenzione a brani particolarmente coloristici. Il famoso Capriccio Stravagante del mantovano Carlo Farina appartiene a quelle composizioni in cui il carattere onomatopeico viene messo in risalto: verranno imitati con gli strumenti ad arco vari animali (il gatto, il cane, la gallina, il gallo), utilizzando “effetti speciali” come il glissato, strumenti a fiato usati in battaglia (il pifferino) o la chitarra spagnola oltre alle danze più in voga al momento. La splendida Battalia di H.I F von Biber rappresenta sempre con gli strumenti ad arco vari momenti della battaglia: la riunione dei lanzichenecchi da tutte le parti di Europa con i propri canti popolari suonati tutti allo stesso momento con un modernissimo effetto cacofonico, la carica dei cavalli con gli schiocchi di frusta, il momento della vittoria e il lamento dei mercenari feriti… Allo stesso filone rappresentativo appartiene la Suite de Les Nations di G.Ph. Telemann in cui vengono evidenziati i caratteri dei vari popoli europei: gli Svizzeri, i Turchi, i Portoghesi, i Russi con alcune danze caratteristiche come intermedi. I due brani strumentali di De Castro e di A. Scarlatti mettono in evidenza alcuni degli strumenti a fiato più in uso nel periodo barocco come il flauto dolce, l’oboe e la tromba.

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