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Quartetto Gringolts

Ilya Gringolts, violino
Anahit Kurtikyan, violino
Silvia Simionescu, viola
Claudius Hermann, violoncello

Sito: http://www.gringoltsquartet.com/

Equilibrio mirabile, estrema chiarezza delle voci che disegnano un tessuto musicale finissimo e di ampio respiro. ( The Indipendent)

Il Quartetto Gringolt è il punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse (il russo Ilya Gringolts, primo premio al Concorso Paganini di Genova, l’armena Anahit Kurtikyan, prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo, la rumena Silvia Simionescu, primo premio ai Concorsi di Brescia e Osaka, il tedesco Claudius Hermann, primo violoncello dell’Opera di Zurigo), ma legati da una comune, forte passione per il quartetto d’archi.
Nel corso della stagione 2013 il Quartetto è stato ospite di importanti Istituzioni musicali europee quali il Festival di Lucerna, la Società dei Concerti di Milano, i Festival di Gstaadt e Kreuth, la Filarmonica di San Pietroburgo. Il Gringotls Quartet ha collaborato con Jorg Widman, Leon Fleischer, David Geringas, Eduard Brunner.
Il loro debutto discografico per Onyx nel 2011 con i 3 quartetti di Schumann , assieme al pianista Peter Laul, è stato accolto da eccellenti giudizi della critica discografica e scelto come miglior incisione dalla “Diskotek im Zwei” su Radio DSR. La loro registrazione in prima mondiale del quintetto di Walter Braunfels per due violoncelli, con David Geringas, è stata premiata con il Supersonic Award dal Magazin Pizzicato e con l’ECHO Classic 2013, il più ambito riconoscimento della critica discografica tedesca. Alla fine del 2013 è stato pubblicata, sempre da Onyx, la loro registrazione dei 3 quartetti di Brahms e del quintetto con il pianista Peter Laul.
I membri del Gringolts Quartet suonano preziosi strumenti italiani:
Ilya Gringolts uno Stradivari del 1718, Anahit Kurtikyan un Camillo Camilli del 1733, Silvia Simionescu una viola di Jacobus Januarius del 1660 e Claudius Hermann uno straordinario violoncello Maggini del 1600, appartenuto in passato al Principe Galitsin, intimo amico di Beethoven, che per primo eseguì gli ultimi quartetti del grande compositore tedesco su questo strumento.