Béatrice Martin

clavicembalo

Nata a Annecy, Béatrice Martin studia il clavicembalo a partire dai sei anni. Il suo percorso musicale la porta a studiare con grandi personalità del clavicembalo: Christiane Jaccottet al Conservatoire de Musique de Genève, Kenneth Gilbert e Christophe Rousset al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris. Riceve inoltre preziosi consigli da parte di Huguette Dreyfus, Ton Koopman t Lars-Ulrik Mortensen lnel corso di master classes.
Primo Premio al Concorso Internazionale di Clavicembalo di Bruges nel 1998, le viene riconosciuto anche il premio del pubblico e quello delle Edizioni Bärenreiter. L’anno seguente è nominata Révélation de l’ADAMI al MIDEM di Cannes.
Béatrice Martin viene quindi invitata in numerosi festival, Festival d’Ambronay, La Roque d’Anthéron, Festival Couperin, Festival de Lanvellec, Printemps Baroque du Sablon, Festivals d’Utrecht, de Daroca et Girona, de Bergen, Cycle Clavecinistes Français à Mexico…) e partecipa a manifestazioni quali Folles Journées di Nantes (edizioni « Bach », « de Monteverdi à Vivaldi », « L’Harmonie des Nations ») e Festa di Musica di Lisbona. A Parigi, è presente all’Opéra Garnier, al Théâtre du Châtelet, alla Cité de la Musique (integrali Couperin e Rameau, Itinéraires de Bach à Haendel…) ; e anche all’Opéra di Tokyo, alla Brooklyn Academy of Music à New York…
Partecipa in qualità di continuista in gruppi quali Les Arts Florissants, Les Talens Lyriques, Le Concert Spirituel, Ricercar Consort, Il Seminario Musicale.
Béatrice Martin è nominata professore di clavicembalo alla Escola Superior de Mùsica de Catalunya à Barcelone en 2001. Fonda nel 2001, assieme a Patrick Cohën-Akenine l’ensemble Les Folies Françoises, con il quale ha registrato l’integrale dei concerti per cembalo di J.S.Bach, produzione riconosciuta con un Diapason d’Or nel 2011, e le Sonate per violino e cembalo di J.S.Bach.
Nel 2014 Béatrice Martin participerà alla produzione teatrale sempre con Les Folies Françoises dell’opera Apollo und Hyacinthus di Mozart.

foto © G. Aresteanu

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