
Ilaria Centorrino
organo
Johann Sebastian Bach
Concerto BWV 593 (da Vivaldi RV522)
Johann Christian Bach
Fuga su B.A.C.H.
Johann Sebastian Bach
Sonata n. 2 BWV 526
Carl Philipp Emanuel Bach
Fuga su B.A.C.H.
Johann Sebastian Bach
“Allein Gott in der Hoh sei Ehr” BWV 676
Johann Georg Albrechtsberger
Fuga su B.A.C.H.
Bruno Maderna
Introduzione e Passacaglia “Lauda Sion Salvatorem” (prima esecuzione assoluta)
Johann Sebastian Bach
Fantasia e Fuga BWV 542
Johann Sebastian Bach
Bis programmato:
“Von deinen Thron tret'ich hiermit" BWV 668
Il manoscritto originale (frammento di quattro fogli) del brano di Bruno Maderna "Introduzione e Passacaglia Lauda Sion Salvatorem", già nell'archivio di Sandro Dalla Libera, è attualmente conservato nell'archivio del "Centro studi su Bruno Maderna e la musica contemporanea in Italia", Biblioteca delle Arti, Università di Bologna
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Maderna aveva 22 anni quando, nel 1942, compose la Introduzione e Passacaglia "Lauda Sion Salvatorem" per orchestra, di cui si ha notizia di una sola esecuzione, da lui stesso diretta, al Teatro Comunale di Firenze il 3 aprile 1947.
Maderna aveva studiato a Santa Cecilia con Alessandro Bustini dal 1937 al 1940; poi dal 1940 al 1942 aveva seguito i corsi di perfezionamento di Gian Francesco Malipiero. La “Introduzione e Passacaglia” si colloca dunque in un periodo di apprendistato e si può forse ricondurre a un suggerimento di Malipiero l’idea di rivisitare l’antico repertorio del canto liturgico in un linguaggio caratterizzato da un modalismo neotonale. L’intreccio polifonico tende a combinare le varianti della melodia della sequenza con procedimento sofisticato, con un probabile riferimento alla Sinfonia Mathis der Maler di Hindemith.
Lauda Sion Salvatorem è una delle cinque sequenze della liturgia cattolica, su una melodia della fine del secolo XIII attribuita a San Tommaso d’Aquino e messa in musica da molti compositori del passato, mentre la passacaglia è una forma musicale costruita su un tema seguito da una serie articolata di variazioni, che fu molto popolare in epoca barocca.
La versione per organo, che viene eseguita - in prima esecuzione assoluta - nel concerto di oggi, proviene da un manoscritto autografo in forma frammentaria (Introduzione e 23 battute della Passacaglia, quattro fogli in tutto) che si trovava nell’archivio di Sandro Dalla Libera, organista e musicologo veneziano, che l’aveva ricevuto da Maderna stesso. Questo manoscritto è ora di proprietà (per gentile donazione) dell'Archivio del “Centro studi su Bruno Maderna e la musica contemporanea in Italia”, Biblioteca delle Arti, Università di Bologna.
Dalle datazioni dei manoscritti risulta che la composizione organistica precede quella orchestrale di circa un anno. Un’ulteriore conferma della filiazione della versione orchestrale da quella organistica proviene dall’esistenza di un manoscritto che presenta le caratteristiche di una stesura intermedia. Si tratta del testimone «Sp2» che si ferma esattamente dove si ferma il frammento organistico. Questo mi rafforza nella convinzione che Maderna abbia iniziato a scrivere il pezzo pensando all'organo ma lo abbia proseguito direttamente con l'orchestra. In altre parole che il pezzo organistico non sia mai esistito oltre quelle prime pagine. (Veniero Rizzardi)
La Fantasia per due pianoforti è stata la prima opera di Maderna a essere eseguita a Darmstadt nel 1949 (con il titolo di BACH Variationen) da Carl Seeman e Peter Stadlen. Formalmente la Fantasia si sviluppa in un solo lungo movimento in cui il motivo B.A.C.H. (le note si bemolle, la, do, si naturale: nella notazione alfabetica tedesca) è usato per tutto il brano. La conclusione avviene su una citazione della melodia del corale di Bach Vor deinen Thron tret’ich hiermit (BWV 668) che, secondo una leggendaria tradizione biografica, sarebbe stata raccolta al capezzale del compositore morente.