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Piotr Anderszewski

pianoforte

Johann Sebastian Bach

10 Preludi e Fughe da “Il clavicembalo ben temperato” Parte II BWV 870-893:
n. 1, 7, 8, 9, 11, 16, 17, 18, 20, 23

Sulla scena musicale internazionale Piotr Anderszewski è uno dei pianisti di spicco della sua generazione. 
Presente in importanti sale come il Konzerthaus di Vienna, la Wigmore Hall di Londra, il Concertgebouw di Amsterdam, il Théatre des Champs-Elysees di Parigi etc. annovera collaborazioni con orchestre come Berliner Philarmoniker, London Symphony, Philarmonia, Chicago Symphony Orchestra e, nella duplice veste di direttore e solista, con Scottish Chamber, Chamber of Europe, Camerata Salzburg. Oltre ai numerosi riconoscimenti discografici, ha ricevuto il Gilmore Award, lo Szymanowski Prize e il Royal Philarmonic Society Award.
A Padova era stato ospite nel 2010 di "Un pianoforte per Padova“, e dell’Orchestra di Padova del Veneto, anche con la presentazione da parte di Bruno Monsaingeon del suo film “Voyageur intranquille“ .
La musica di Bach ha una posizione centrale del suo repertorio: il primo CD del 1999 per Harmonia Mundi comprendeva l’Ouverture francese e la Suite francese n.5. Poi le incisioni per Warner di 4 Suites inglesi e di 3 Partite. E a Bach è dedicata la sua più recente incisione con una selezione dal II Libro de Il clavicembalo ben temperato. Una scelta meditata a lungo e della quale ci parla lo stesso pianista.

"Da tempo mi chiedo fino a che punto i Preludi e le Fughe del Clavicembalo ben Temperato di Bach siano adatti alle sale da concerto. Sebbene siano stati pubblicati deliberatamente in un ordine cromatico logico, mi sembra che questo non sia un ordine in cui i brani si susseguono con un'inevitabilità emotiva e musicale. 
Detto questo, non posso resistere al gioco e alla condivisione con il pubblico di opere di un'architettura così magnifica, di una tale gamma di espressioni - opere che offrono all'interprete come all'ascoltatore un terreno di esplorazione di portata quasi illimitata. Ho deciso di mettere insieme 12 Preludi e Fughe del secondo libro in una sequenza di mia scelta soggettiva, basata a volte su relazioni tonali che funzionano naturalmente tra loro, altre volte su contrasti che sembrano attirare irresistibilmente i pezzi tra loro. L'idea alla base della presentazione di queste opere in questo ordine specifico è quella di creare un senso del dramma che un ciclo suggerirebbe: 12 personaggi che conversano, specchiandosi l'un l'altro".