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Piotr Anderszewski

pianoforte

Sito: http://www.anderszewski.net/

Considerato uno dei migliori musicisti della sua generazione, è ospite regolare delle sale da concerto quali Wiener Konzerthaus, Wigmore Hall, Carnegie Hall, Théâtre des Champs-Élysées e Concertgebouw di Amsterdam. Ha collaborato con i Philharmoniker di Berlino, con le orchestre London Symphony e Philharmonia e la NHK Symphony Orchestra. Ha inoltre suonato e diretto in concerti con la Scottish Chamber Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe e la Camerata Salzburg.

Nella stagione 2019-20 suonerà con la Czech Philharmonic Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, l'Orchestre de Paris, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Tonhalle-Orchester di Zurigo e la Chicago Symphony Orchestra. Terrà inoltre recital a Colonia, Amburgo, Francoforte, Roma, Mosca, Firenze e Torino. 

È artista esclusivo della Warner Classics/Erato dal 2000. Con l’etichetta ha registrato le Variazioni Diabelli di Beethoven, le Partite n.1, 3 e 6di Bach nominate ai Grammy e un cd di lavori per pianoforte di Szymanowski, grazie al quale ha ricevuto il Gramophone award nel 2006. La sua registrazione dedicata alle opere di Robert Schumann ha ricevuto il premio Recording of the Year del BBC Music Magazine nel 2012. L’album delle Suites Inglesin. 1, 3 e 5 di Bach, pubblicato nel novembre 2014, ha vinto il Gramophone award nel 2015. Nel 2018 ha pubblicato un album dedicato a due tardivi concerti di Mozart con la Chamber Orchestra of Europe.

Riconosciuto per l'intensità e l'originalità delle sue interpretazioni, Piotr Anderszewski ha ricevuto il premio Gilmore, il premio Szymanowski e il premio della Royal Philharmonic Society.

È stato anche protagonista di numerosi documentari del regista Bruno Monsaingeon, Piotr Anderszewski interpreta le Variazioni Diabelli(2001), in cui esplora il particolare rapporto di Anderszewski con l'opera iconica di Beethoven. Unquiet Traveller(2008), un insolito ritratto d'artista che cattura le riflessioni di Anderszewski sulla musica, la performance e le sue radici polacco-ungheresi.

Nel 2016 Anderszewski è passato dall’altro lato della macchina da presa per esplorare il suo rapporto con la nativa Varsavia, producendo il film Je m'appelle Varsovie.