20 Gennaio 2018, sabato 21:00 –
Camerata Accademica
orchestra con strumenti storici del Conservatorio Cesare Pollini
Ensemble Symposium
archi
Elena Biscuola
contralto
Manuel Tomadin
clavicembalo e fortepiano
Federico Guglielmo
violino
Pierdomenico Simone
voce narrante
Iris Ensemble
gruppo vocale, diretto da Marina Malavasi
Paolo Faldi
direttore
Christoph Willibald Gluck
Alceste Ouverture (versione Padova 1777)
dall’Orfeo ed Euridice:
- Ah! se intorno a quest’urna funesta (coro e voce solista)
- Che farò senza Euridice (aria)
Wolfgang Amadeus Mozart
Quartetto n.1 K 80 "di Lodi"
Carl Philipp Emanuel Bach
Sonata in do maggiore Wq 62/7
Joseph Schuster
Quartetto n. 3 dai Quartetti Padovani
Giuseppe Tartini
Concerto in re maggiore per violino e archi D 21
Francesco Antonio Vallotti
Inno "Jesu corona virginum" (coro)
Wolfgang Amadeus Mozart
da Betulia liberata K 118:
- Parto inerme e non pavento (aria)
- Lodi al gran Dio (voce e coro)
Il fiore della Ragione
musica e poesia nell’Italia dell’Illuminismo
nell’ambito del progetto Tartini2020
TARTINI 2020 è un progetto dell’Università di Padova – Dipartimento di discipline linguistiche e letterarie, sostenuto dal Comune di Padova e affidato per le realizzazioni concertistiche agli Amici della musica di Padova. Il progetto giunge nel 2018 alla sua 3a edizione ed è volto alla conoscenza e valorizzazione di Giuseppe Tartini (1692-1770), violinista, compositore, didatta e studioso, ma più in generale alla stagione musicale dell’Illuminismo veneto e in particolare padovano, che si espresse principalmente intorno alla Basilica del Santo. Di qui l’interesse per il Mozart di Betulia liberata (oratorio commissionato a Mozart proprio a Padova nel 1770 e realizzato l’anno seguente) e per Gluck, di cui all’epoca vennero promosse esecuzioni collegate al Santo (dove era attivo il grande contraltista Gaetano Guadagni) tanto di Alceste che di Orfeo ed Euridice.
Il progetto, che prevede fra le molte azioni l’istituzione di un Museo tartiniano e dell’illuminismo musicale e di un documentario (oltre a numerose iniziative scientifiche), culminerà nel 2020 in occasione del 250° anniversario della morte del “Maestro delle Nazioni”.
Questa edizione 2017/18 è dedicata alla memoria di Giovanni Guglielmo (1935-2017), grande violinista e studioso di Tartini.
Scintille dalla terra di mezzo
Per ‘terra di mezzo’ si intende qui il periodo della musica europea che va dal 1730 al 1775 circa. Nella narrazione manualistica tradizionale va sotto due etichette accettate quanto lo possono essere i luoghi comuni: ‘tardo barocco’ e ‘pre-classico’ (laddove ‘classico’ allude al classicismo viennese maturo). E così, il cuore musicale del secolo dei lumi finisce per essere compreso (o piuttosto in-compreso) come un qualcosa che non è più (il barocco ‘tardo’) o come un qualcosa che non è ancora (il ‘classicismo’). O addirittura come qualcosa che non può essere (qualcuno ha evocato, ritenendo così di valorizzarlo, un improbabile ‘pre-romanticismo’). Solo una attenta rilettura delle espressioni musicali del medio Settecento può dare conto del significato e anche delle contraddizioni di quel tempo, nel quale Padova grazie alla presenza di Giuseppe Tartini e di altri personaggi di statura, divenne centro d’attrazione continentale. Grazie agli studi degli ultimi decenni, troppo a lungo confinati nell’ambito dello specialismo, quella stagione in bilico fra Ragione e Sentimento è stata lumeggiata e stasera ne restituiamo stasera qualche scintilla grazie all’ampia collaborazione delle istituzioni coinvolte. (S.D.)
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