Julian Steckel

violoncello

La musica scritta è energia in potenza che un artista deve scatenare. Il pubblico sa se un musicista sente davvero quell’energia o se la sua espressione è di seconda mano. Quando Julian suona, condivide qualcosa di fragile e vivo. “Come interprete, ho iniziato a fidarmi più della mia vita interiore e a far entrare il pubblico”, dice. “È una specie di vulnerabilità che ti rende più forte.” Il suo primo figlio è nato alla fine del 2018. Da allora, la sua convinzione è cresciuta, il suo senso per la metafora si è espanso. “Energia senza violenza, intelligenza senza chiusure, umore senza civetteria” (SüddeutscheZeitung, 2.12.2011). Sono alcuni dei tratti salienti della personalità artistica di Julian Steckel. Nato nel 1982 in una famiglia di musicisti, l’inteprete ha iniziato lo studio del violoncello all’età di 5 anni e successivamente ha ricevuto sollecitazioni, arricchimenti e indicazioni da Ulirch Voss, Gustav Rivinius, Boris Pergamenschikow, Heinrich Schiff and Antje Weithaas. Dopo aver vinto il primo premio al Concorso ARD di Monaco nel 2012, Julian Steckle è ora uno dei violoncellisti più richiesti ed apprezzati sulla scena internazionale. Già prima del 2012 era stato premiato nei Concorsi Rostropovich, Feuermann e Pablo Casals a Kronberg. Nel 2012 all’artista è stato conferito il prestigioso premio ECHO classic per il suo CD con la Rheinischen Philharmonie Koblenz e la direzione di Daniel Raiskin, dedicato alla musica ebraica del XX secolo con autori quali Bloch, Korngold e Goldschmidt. A questo Cd si sono aggiunte, con il suo partner pianistico Paul Rivinius, due registrazioni dedicate alle sonate francesi di S.Saens, Fauré, Debussy e Boulanger e un Cd monografico dedicato alle opere per cello e pianoforte di Mendelssohn, entrambi molto apprezzati dalla critica musicale. Nel Marzo 2013 è uscito un Cd per la Oehms Classics dedicato alle sonate russe. Julian Steckel si è esibito come solista con la Bavarian Radio Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, le Radio Symphony Orchestra di Berlino, Stoccarda, Saarbrucken, Copenhagen e Varsavia, l’Orchestra di Parigi, la Kremerata Baltica, l’Orchestra Filarmonica di  S. Pietroburgo, le Orchestra da Camera Franz-Liszt di Budapest, di Zurigo e Stoccarda, con direttori quali Sir Roger Norrington, Mario Venzago, Christopher Hogwood, Heinrich Schiff, Andrey Boreyko, Daniel Raiskin, Andrew Litton, Lan Shui,Christoph Eschenbach, Valery Gergiev, Christian Zacharias, Jakub Hruša, Fabien Gabel, John Storgårds, Antony Hermus e Michael Sanderling. Queste performance sono state effettuate alla Filarmonia e alla Konzerthaus di Berlino, all’ Herkulessaal di Monaco, al Teatro Nazionale di Gasteig, sempre a Monaco, alla Laieszhalle di Amburgo, alla Cadogan Hall di Londra, alla Salle Pleyel e al Théâtre du Chatelet di Parigi, al  Concertgebouw di Amsterdam, alla Konzerthaus di Vienna, alla Tonhalle di Zurigo, a Lucerna e al Centro delle Arti di  Seoul. Julian Steckel ha una forte predilezione per la musica da camera. Con partners quali Janine Jansen, Christian Tetzlaff, Antje Weithaas, Veronika Eberle, Menahem Pressler, Elisabeth Leonskaja, Lars Vogt, Alexander Lonquich, i Quartetti Ebène, Vogler e Guarneri, ha partecipato ai Festival ‘Spannungen” di Heimbach, allo Schleswig-Holstein, al Mecklenburg-Vorpommern e a Lucerna, a Ludwigsburg, Bonn, Schwetzingen, Zermatt, Mondsee, Cambrai e Menton. L’interprete suona un violoncello di Urs W. Mächler  del 2005. 
Per Julian, queste esperienze e incontri sono il risultato di una crescita organica, non di una pressione esterna. È uno sviluppo che tende ad accadere quando un musicista della sua abilità attraversa la vita con una mente aperta. “Il mio primo insegnante nel suonare il violoncello metteva la leggerezza e la semplicità al centro “, dice Julian. Ora è anche insegnante, alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco.

In questa stagione, la sua carriera da solista si sta espandendo e sta mettendo radici. Farà il suo debutto americano con l’Indianapolis Symphony Orchestra, poi da solo con la Louisiana Philharmonic Orchestra. Ritornerà ad Amsterdam per suonare al Concertgebouw e a Vienna per esibirsi alla Konzerthaus. La musica da camera rimane un terreno fertile per le sue idee. Nella stagione 2018-19 collaborerà con Tabea Zimmermann, l’Armida Quartett, Denis Kozhukhin, Paul Rivinius, Tobias Feldmann, Lise Berthaud e altri.

(foto © M. Borggreve)

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