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Portello in Musica (2022)

Un viaggio musicale nelle due chiese del Portello (Ognissanti e Immacolata) per valorizzare gli strumenti storici presenti (G. Callido, 1785 agli Ognissanti e A. Agostini, 1866 all'Immacolata).
Un itinerario che presenterà le caratteristiche foniche e musicali degli strumenti attraverso un repertorio vario che da fine '500 arriva all'Ottocento di Padre Davide da Bergamo.

Chiesa di Ognissanti: Organo Gaetano Callido (1785)

L'organo della chiesa di Ognissanti è di Gaetano Callido (1727), il “Professor d’organi” di Este grande organaro della seconda metà del ‘700 attivo non solo su tutti i territori sotto il diretto dominio di Venezia, ma anche nelle Marche, in Romagna, Malta e Costantinopoli. Lo strumento proviene (dopo il 1810) dalla demolita chiesa di Santa Giuliana: databile al 1785 corrisponde al numero d'opus 233. L'organo è stato restaurato in maniera filologica da Alfredo Piccinelli ed è stato inaugurato il 6 maggio 1998 da Gustav Leonhardt con un concerto per gli Amici della Musica di Padova.

Lo strumento, integralmente a trasmissione meccanica, è posto sulla grande cantoria in controfacciata, un tempo riservata alle monache (vi accedevano da un'apposita porta direttamente dal monastero) ed è collocato in una cassa barocca pure settecentesca. La consolle a finestra è provvista di un manuale originale di 45 tasti con prima ottava scavezza e di pedaliera non originale di 13 tasti con prima ottava scavezza. I registi, posti su colonna a destra, sono azionati da tiranti alla veneta. Il tiratutti è a manovella. La ventilazione è azionabile sia manualmente, sia con un elettroventilatore.

Disposizione fonica
Principale bassi [8']; Principale soprani [8']; Ottava; Decimaquinta; Decimanona; Voce umana;  Flauto in XIIa; Cornetta; Bassi [8'] al pedale

Chiesa dell'Immacolata: Organo Angelo Agostini (1866)

Angelo Agostini nacque a Padova nel 1809 dal musicista Lorenzo. Allievo dell’abate Gregorio Malvestio, si ispirò ai grandi modelli dell’arte organaria veneta, soprattutto a quelli di Gaetano Callido, attingendo anche a elementi dell’organaria lombarda e della scuola dei Serassi. Nel 1845, alla morte del Malvestio, l’Agostini aveva già a Padova una propria fabbrica d’organi; la vasta attività nel Veneto e nel Trentino durò fin quasi al 1870, anno in cui si presume sia deceduto. Tra le sue opere a Padova ricordiamo gli organi della chiesa di S. Maria dei Servi, di S. Sofia, di casa Brunelli e del Duomo (rifacimento).

Restaurato da Roman Legros, l’organo - a trasmissione meccanica - è dotato di un’unica tastiera cromatica di 58 note, Do1-La5, con divisione tra bassi e soprani al Do#3-Re3. La Pedaliera cromatica ha 24 note, Do1-Si2. I Somieri sono a tiro; il comando dei registri è “a manetta” disposto su due file laterali a destra della tastiera. È dotato di “pedaletto” per la combinazione libera “alla lombarda” e di pedaletto per il Tiraripieno. Un ulteriore pedaletto, posto sotto la tastiera consente il comando dell’unione della Pedaliera al Manuale.

Disposizione fonica

Colonna di sinistra - Concerto
Principale 16' Bassi
Principale 16' Soprani
Voce umana 8' Soprani
Fluta reale 8' Soprani
Flauto in ottava 4' Bassi
Flauto in ottava 4' Soprani
Flauto in XII 2.2/3' Bassi
Flauto in XII 2.2/3' Soprani
Ottavino 2' Soprani
Viola 4' Bassi
Viola 16' Soprani
Fagotto 8' Bassi
Trombe 8' Soprano
Claroni 4' Bassi
Corno inglese 16' Soprani
Trombe reali 8' (Pedale)
Colonna di destra - Ripieno
Principale 8' Bassi
Principale 8' Soprani
Ottava 4' Bassi
Ottava 4' Soprani
Ottava seconda 4'
Quintadecima 2'
Decimanona 1.1/3'
Vigesimaseconda 1'
Vigesimasesta 2/3'
Vigesimanona 1/2'
Contrabbassi 16' (Pedale)
Ottava di Contrabbassi 8' (Pedale)
Quintadecima di Contrabbassi 4' (Pedale)
Duodecima di Contrabbassi 5.1/3' (Pedale)
Timballi (Pedale)