Un viaggio musicale nelle due chiese del Portello (Ognissanti e Immacolata) per valorizzare gli strumenti storici presenti (G. Callido, 1785 agli Ognissanti e A. Agostini, 1866 all’Immacolata).
Un itinerario che presenterà le caratteristiche foniche e musicali degli strumenti attraverso un repertorio vario che da fine ‘500 arriva all’Ottocento di Padre Davide da Bergamo.
Chiesa di Ognissanti: Organo Gaetano Callido (1785)
L’organo della chiesa di Ognissanti è di Gaetano Callido (1727), il “Professor d’organi” di Este grande organaro della seconda metà del ‘700 attivo non solo su tutti i territori sotto il diretto dominio di Venezia, ma anche nelle Marche, in Romagna, Malta e Costantinopoli. Lo strumento proviene (dopo il 1810) dalla demolita chiesa di Santa Giuliana: databile al 1785 corrisponde al numero d’opus 233. L’organo è stato restaurato in maniera filologica da Alfredo Piccinelli ed è stato inaugurato il 6 maggio 1998 da Gustav Leonhardt con un concerto per gli Amici della Musica di Padova.
Lo strumento, integralmente a trasmissione meccanica, è posto sulla grande cantoria in controfacciata, un tempo riservata alle monache (vi accedevano da un’apposita porta direttamente dal monastero) ed è collocato in una cassa barocca pure settecentesca. La consolle a finestra è provvista di un manuale originale di 45 tasti con prima ottava scavezza e di pedaliera non originale di 13 tasti con prima ottava scavezza. I registi, posti su colonna a destra, sono azionati da tiranti alla veneta. Il tiratutti è a manovella. La ventilazione è azionabile sia manualmente, sia con un elettroventilatore.
Disposizione fonica
Principale bassi [8′]; Principale soprani [8′]; Ottava; Decimaquinta; Decimanona; Voce umana; Flauto in XIIa; Cornetta; Bassi [8′] al pedale
Chiesa dell’Immacolata: Organo Angelo Agostini (1866)
Angelo Agostini nacque a Padova nel 1809 dal musicista Lorenzo. Allievo dell’abate Gregorio Malvestio, si ispirò ai grandi modelli dell’arte organaria veneta, soprattutto a quelli di Gaetano Callido, attingendo anche a elementi dell’organaria lombarda e della scuola dei Serassi. Nel 1845, alla morte del Malvestio, l’Agostini aveva già a Padova una propria fabbrica d’organi; la vasta attività nel Veneto e nel Trentino durò fin quasi al 1870, anno in cui si presume sia deceduto. Tra le sue opere a Padova ricordiamo gli organi della chiesa di S. Maria dei Servi, di S. Sofia, di casa Brunelli e del Duomo (rifacimento).
Restaurato da Roman Legros, l’organo – a trasmissione meccanica – è dotato di un’unica tastiera cromatica di 58 note, Do1-La5, con divisione tra bassi e soprani al Do#3-Re3. La Pedaliera cromatica ha 24 note, Do1-Si2. I Somieri sono a tiro; il comando dei registri è “a manetta” disposto su due file laterali a destra della tastiera. È dotato di “pedaletto” per la combinazione libera “alla lombarda” e di pedaletto per il Tiraripieno. Un ulteriore pedaletto, posto sotto la tastiera consente il comando dell’unione della Pedaliera al Manuale.
Disposizione fonica
Colonna di sinistra – Concerto | |
Principale | 16′ Bassi |
Principale | 16′ Soprani |
Voce umana | 8′ Soprani |
Fluta reale | 8′ Soprani |
Flauto in ottava | 4′ Bassi |
Flauto in ottava | 4′ Soprani |
Flauto in XII | 2.2/3′ Bassi |
Flauto in XII | 2.2/3′ Soprani |
Ottavino | 2′ Soprani |
Viola | 4′ Bassi |
Viola | 16′ Soprani |
Fagotto | 8′ Bassi |
Trombe | 8′ Soprano |
Claroni | 4′ Bassi |
Corno inglese | 16′ Soprani |
Trombe reali | 8′ (Pedale) |
Colonna di destra – Ripieno | |
Principale | 8′ Bassi |
Principale | 8′ Soprani |
Ottava | 4′ Bassi |
Ottava | 4′ Soprani |
Ottava seconda | 4′ |
Quintadecima | 2′ |
Decimanona | 1.1/3′ |
Vigesimaseconda | 1′ |
Vigesimasesta | 2/3′ |
Vigesimanona | 1/2′ |
Contrabbassi | 16′ (Pedale) |
Ottava di Contrabbassi | 8′ (Pedale) |
Quintadecima di Contrabbassi | 4′ (Pedale) |
Duodecima di Contrabbassi | 5.1/3′ (Pedale) |
Timballi | (Pedale) |