per i 100 anni della Società di concerti Bartolomeo Cristofori

Il 27 gennaio 1921  il Quartetto Busch (uno dei grandi quartetti del secolo scorso) inaugurava a Padova la prima stagione concertistica della Società di concerti Bartolomeo Cristofori, che era stata costituita  l’anno prima.

La nascita  di questa società era legata all’ambiente musicale dell’Istituto Musicale Cesare Pollini e la sua storia nel tempo sarà  ricca di presenze prestigiose e basti citare solo i nomi di A.Schönberg (tournée Pierrot Lunaire 1924), P.Hindemith con il  Quartetto Amar(1926,1927), C.Flesch, W.Kempff, W.Gieseking, E.Petri, Comedian Harmonists, W.Backhaus ecc.

Una attività che nel dopoguerra proseguì fino agli anni ’50, quando si avviò una collaborazione con il Centro d’arte universitario (nato nel 1946) e che sfociò poi nel 1957 nella fusione con lo stesso e con la nascita della associazione Amici della Musica di Padova.

Sono proprio gli Amici della Musica di Padova a proporre oggi di celebrare questo anniversario, con un concerto in due parti che nella stessa data di 27 gennaio (la prima parte) e 28 gennaio (la seconda) presenta il programma beethoveniano di cento anni fa con i quartetti op. 18 n.1, op. 59 n.1 e op. 132.

Un concerto affidato al Quartetto Auryn, uno dei quartetti più importanti della scena concertistica internazionale.

Nel perdurare della situazione di chiusura delle sale da concerto (e quindi anche dell’Auditorium del Conservatorio C.Pollini di Padova) il Quartetto Auryn dedicherà il concerto al pubblico di Padova (un pubblico al quale il Quartetto Auryn ha offerto nel corso di molti anni significativi cicli concertistici come l’integrale dei Quartetti di Beethoven, quella dei quartetti di Haydn, il ciclo pluriannuale “Brahms e dintorni“), realizzando in streaming dalla Germania questo evento celebrativo dei 100 anni della Società Bartolomeo Cristofori.

Una storia illustrata anche da uno studio della Prof.ssa Maria Nevilla Massaro in una conferenza in streaming (in due parti, il 25 gennaio e il 2 febbraio), in un articolo per la rivista “Padova e il suo territorio” e in una Intervista a Filippo Juvarra (di Alessandro Tommasi) LEGGI