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Trio Atos

Annette von Hehn, violino
Stefan Heinemeyer, violoncello
Thomas Hoppe, pianoforte

Johannes Brahms

Trio op. 101

Robert Schumann

Trio op. 63

Felix Mendelssohn-Bartholdy

Trio op. 49

Integrale dei Trii di Mendelssohn, Schumann, Brahms (2° concerto)

con il patrocinio di Comune di Padova

Comune di Padova

Fra i trii con pianoforte dell’ultima generazione il Trio Atos, costituitosi in Germania nel 2003, è senz’altro una delle formazioni più interessanti. Lo testimonia il gran numero di riconoscimenti ottenuti come il “Kalichstein-Laredo-Robinson International Trio Award “nel 2007, il 1° Premio al Concorso Schubert di Graz nel 2006 e nel 2007 al Concorso di Mel- bourne. A questi seguirono il New Generation Artists Award della BBC e il Borletti-Buitoni Award.

Mendelssohn, Schumann e Brahms: tre compositori intrecciati da tanti filoni di vita musicale e umana, legati da amicizia e rispetto. Così molto diversi nello stile, eppure così simili nel condividere una forte ammirazione per le opere musicali del passato e costruire su di esse il proprio lavoro! Per il Trio Atos è una gioia estrema tuffarsi nell'avventura e nella sfida che il mondo di ogni compositore presenta al musicista e all'ascoltatore” (T.Hoppe)

Dopo il primo concerto della scorsa stagione, il ciclo prosegue con un programma dedicato al Trio op. 101 di Brahms, a quello op. 63 di Schumann e al Trio op. 49 di Mendelssohn-Bartholdy. Brahms compose il suo terzo trio nell’estate 1886 sul lago di Thun (una estate felice, in cui compose anche la Sonata per vio- loncello op. 99 e quella per violino op. 100) mentre il primo Trio di Schumann è del 1847 (una vera gioia, annota Schumann nel suo diario). Ma il “trio-maestro del presente “ - dopo quelli di Beethoven e Schubert - come ebbe modo di scrivere Schumann nella sua recensione nella NZfM, è il Trio op. 49 che Mendelssohn scrisse nel 1839: ”un capolavoro” - scrive Schumann - " che dopo anni rallegrerà ancora nipoti e pronipoti”.

foto © G.Megrelidze