
Ensemble Musagète
archi e fiati
Gabriele Dal Santo
pianoforte e direzione
archi e fiati
Ermanno Wolf-Ferrari
Sinfonia da camera per archi e fiati con pianoforte obbligato op. 8
Giovanni Bonato
“Sentieri sotto la neve” per ensemble
Ospite per la prima volta delle nostre stagioni l’ENSEMBLE MUSAGÈTE si è formato nel 2001 a Vicenza ed è nato dalla collaborazione di un gruppo di giovani musicisti vicentini con il Maestro Giovanni Guglielmo (1935-2017) con l’intento di approfondire il repertorio cameristico. Fin dall’inizio l’Ensemble ha potuto contare sul sostegno delle Gallerie d’Italia-Palazzo Leoni Montanari, che sono poi diventate la residenza ufficiale del gruppo.
Gabriele Dal Santo, attivo nella duplice veste di pianista e direttore, è stato allievo dei pianisti A. Rigobello, L. Margarius e di G. Andretta per la direzione d’orchestra.
Nel 2018 l’Ensemble Musagète ha vinto il bando SIAE Classici di oggi per la commissione al M° Giovanni Bonato di “Sentieri sotto la neve “.
Ed appunto a questa opera è dedicato il programma, che si apre con la rara Sinfonia da camera op.8 di Ermanno Woif-Ferrari del 1901 (un brano giovanile composto a Monaco di Baviera).
Giovanni Bonato ha compiuto i suoi studi a Vicenza e a Milano con F. Vacchi, A. Guarnieri e G. Manzoni ed è oggi docente di composizione del Conservatorio della nostra città. Numerosi e prestigiosi i premi internazionali ricevuti, fra cui appunto il Bando Siae 2018 per ”Sentieri sotto la neve”.
Sentieri sotto la neve trae ispirazione da un racconto dell’omonima raccolta di Mario Rigoni Stern, nel quale si ricordano otto diversi modi per dire neve nell’antica lingua cimbra. La partitura - che segue la nomenclatura delle nevi nella loro scansione cronologica, dall’autunno fino alla rara neve estiva - disegna paesaggi sonori nei quali l’ascoltatore è invitato a sostare in un atteggiamento contemplativo, come fosse nel mezzo di un bosco o sulla vetta di una montagna.
"Per molti anni ho avuto l’immensa fortuna e il grande onore di poter frequentare lo scrittore, Mario Rigoni Stern. Nelle nostre lunghe chiacchierate, colme di profonde riflessioni e, per me, cariche di scoperte, ho avuto modo di conoscere una cultura ormai scomparsa (o quasi), indissolubile nella Natura di montagna.
Uno degli argomenti più affascinanti era legato alla lingua parlata dai suoi avi, il “Cimbro” dei Sette Comuni, il dialetto germanico più antico e qui ancora parlato. Certi termini sono stati per me fonte di ispirazione di creazione musicale. Nella mia produzione titoli “cimbri” vengono utilizzati in molte composizioni e testi “cimbri” in svariate combinazioni strumentali e vocali. Il brano qui presentato è frutto anche di questi incontri ed intende esprimere la mia riconoscenza nei suoi confronti". (G. Bonato)