8 Settembre 2021, mercoledì 20:30 –
Myriam Dal Don
violino
Giuseppe Tartini
Sonata n. 13 B.h1
Bruno Maderna
Widmung
Johann Sebastian Bach
Partita n. 2 BWV 1004
Bruno Maderna
Pièce pour Ivry
Eugène Ysaÿe
Sonata op. 27 n. 3 "Ballade"
«Cominciai col violino. Mio nonno lavorava in quel campo e ne aveva diversi. Diceva sempre che un violinista può fare di tutto nella vita: può diventare anche un criminale, ma andrà comunque in paradiso!» (Bruno Maderna)
Tra i musicisti della jazz band di Umberto Grossato “The Happy Grossato Company”, che si esibiva regolarmente nei caffè e nei ristoranti di Venezia alla fine degli anni 1920, suonando anche a bordo del traghetto che allora c’era tra Venezia e Mestre, e a volte anche nel prestigioso Caffè Pedrocchi di Padova, c’era il figlio più giovane di Umberto, Brunetto (Maderna ndr) un fanciullo prodigio che suonava il violino: la sua presenza nel gruppo aumentava di molto la popolarità del complesso. A quattro anni suo nonno gli aveva messo un violino in mano, con un chiodo nel collo per ricordargli la corretta posizione della mano sinistra, dicendogli “anche se in seguito diventerai un gangster, finirai comunque in paradiso se sei un violinista”. A sette anni il piccolo Bruno si esibiva nel Concerto per violino di Max Bruch mentre a otto anni dirigeva l’Orchestra del Teatro alla Scala e quella dell’Arena di Verona.
Il violino fu quindi lo strumento con cui Maderna si avvicinò alla musica e iniziò la propria attività musicale. L’altro aspetto ad aver indotto a tale scelta è stato invece di natura più propriamente artistica, poiché è indubbia l’importanza rivestita dalle composizioni maderniane nel repertorio dello strumento (si pensi a Pièce pour Ivry o a Widmung). Infine, il violino è uno strumento particolarmente indicato nell’esplorazione delle molteplici sfaccettature del lirismo maderniano.
Il termine tedesco Widmung (Dedica) sottolinea le circostanze celebrative che presiedettero nel 1967 alla nascita del brano per violino solo. L’evento fu rappresentato dall’inaugurazione di un museo privato: la collezione di arte astratta di Ottomar e Greta Domnick a Nürtingen. I dedicatari (probabilmente anche committenti) di Widmung furono dunque i signori Domnick; “creatore” fu invece Theo Olof, che lo interpretò a Nürtingen il 27 ottobre 1967.
Piece Pour Ivry, per violino scritto nel 1971 per il grande virtuoso Ivry Gitlis, è uno dei molti lavori di Maderna caratterizzati da principi di aleatorietà. È composto da 17 sezioni che possono essere eseguite in qualsiasi ordine a discrezione dell’interprete, alcune sezioni possono anche essere ripetute a piacere e alcuni frammenti espressamente indicati possono essere inseriti in qualsiasi sezione dopo una qualunque pausa.
Maderna era innamorato del rapporto tra composizione ed esecuzione. I suoi interessi nell’utilizzo di metodi aleatori derivavano dal voler dare una “libertà per l’interprete di mostrare una relazione con la musica la più stretta possibile” ( “freedom for the performer to exhibit as close a relationship as possible with the music…”)
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