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Esplorazioni tartiniane: 5 sabati dal 15 settembre

20 Ottobre 2018

Riprendono - dopo il successo delle iniziative dello scorso mese di marzo -  a partire da  sabato 15 settembre 2018 (per sei sabati consecutivi fino al 20 ottobre) le visite guidate “tartiniane “: una iniziativa promossa nell’ambito di TARTINI 2020, il progetto che l’Università di Padova e il Comune di Padova dedicano alla valorizzazione della figura di Giuseppe Tartini, in collaborazione con gli Amici della Musica di Padova e con le guide di ASCOM, Confesercenti e Associazione Elena Cornaro Piscopia.

Le esplorazioni tartiniane porteranno i visitatori sui passi del grande musicista per conoscere una stagione musicale durante la quale la città di Padova fu uno dei centri musicali più originali d’Europa, grazie a Tartini e ad altre figure di musicisti illustri come F.A. Vallotti, G. Guadagni, G. Ferrandini.
Guide turistiche specializzate (in collaborazione con ASCOM, Confesercenti e Ass. Elena Cornaro Piscopia) accompagneranno i partecipanti visitando il luoghi cari a Tartini e i monumenti che lo ricordano: da Prato della Valle, al Santo, alla chiesa dei Servi, alla Chiesa di Santa Caterina. Le visite termineranno alla Chiesa di S.Caterina d’Alessandria, dove è sepolto, con un breve concerto di sue musiche per violino solo.


Ogni sabato, a partire da 15 settembre e per sei sabati di seguito fino al 20 ottobre, queste visite inizieranno alle ore 15.30 presso la fontana di Prato della Valle. In ogni occasione sono previste verso le 17.45 a Santa Caterina delle audizioni musicali affidate a giovani violinisti, che presenteranno brani per violino solo del grande musicista padovano tratti dal manoscritto I-Pca-1888.

Le visite guidate sono gratuite con prenotazione obbligatoria. È previsto un contributo di 2€ per l’uso delle cuffie wireless.


Per informazioni e prenotazioni (entro le ore 15 del venerdì precedente il sabato scelto)
Amici della Musica di Padova, Via L. Luzzatti 16 b, Padova
info@amicimusicapadova.org  -  telefono 0498756763


 
PROGRAMMA AUDIZIONI MUSICALI
Chiesa di S.Caterina d’Alessandria
Via C. Battisti n. 245, Padova

Musiche di Giuseppe Tartini dal manoscritto padovano I-Pca-1888

15 settembre 2018, ore 17.45
GIACOMO BIANCHI, violino
Caterina Tiso, guida
G. Tartini: Sonata n. 22
G. Tartini: Sonata n. 3


22 settembre 2018, ore 17.45
CHIARA PARRINI, violino
Angela Bianco, guida
G. Tartini: Sonata n. 4
G. Tartini: Sonata n. 12


29 settembre 2018, ore 17.45
FABIO MISSAGGIA, violino barocco
Paola Principato, guida
G. Tartini: Sonata n. 6
G. Tartini: Sonata n. 2


6 ottobre 2018, ore 17.45
JOANNA PISZCZOROWICZ, violino barocco
Tullia Greggio, guida
G. Tartini: Sonata n. 24
G. Tartini: Sonata n. 25


13 ottobre 2018, ore 17.45
IVAN MALASPINA, violino
Stefania Dantone, guida
G. Tartini: Sonata n. 20
G. Tartini: Sonata n. 9


20 ottobre 2018, ore 17.45
CHIARA VOLPATO, violino
Tiziana Mantoan, guida
G. Tartini: Sonata n. 19
G. Tartini: Sonata n. 2

 

Giuseppe Tartini ci ha lasciato un numero sonate per violino intorno alle 170. In effetti, non sappiamo con precisione quante, sia perché non pochi manoscritti pervenuti sono stati falsamente attribuiti a Tartini (un nome che ‘vendeva’ molto bene), sia perché lo stesso compositore ci ha lasciato un certo numero di  movimenti singoli per così dire ‘orfani’, cioè non raccolti in un’opera di più movimenti precisamente configurata. Fra le sonate autentiche si possono individuare due gruppi ben distinti: le sonate date alle stampe dallo stesso Tartini (che ne vigilò l’edizione) e quelle rimaste manoscritte. Nell’arco della lunga carriera è visibile uno sviluppo stilistico che, dal punto di partenza che prendeva a modello Arcangelo Corelli (morto nel 1713) e prevedeva sia le sonate ‘da chiesa’ che quelle ‘da camera’ (diversamente caratterizzate), approdò successivamente all’unico genere, essenzialmente cameristico, in tre movimenti. Parallelamente, Tartini aspirò soprattutto nel periodo più maturo ad una semplificazione della struttura adottando movimenti brevi ed essenziali; questa scelta corrispondeva a un’esigenza estetica e pratica insieme: infatti è probabile che questo tipo di ‘piccole sonate’ venisse impiegato da Tartini nei trattenimenti accademici quando non addirittura nelle audizioni private che offriva ai nobili visitatori di passaggio a Padova. 
A questo genere appartengono le sonate del manoscritto autografo 1888 dell’Archivio musicale della veneranda arca del Santo; si tratta di un importante testimone che si è ritenuto di mettere in relazione con un gruppo di sonate inviate da Tartini a Berlino nel 1750. Una famosa lettera rivela che le sonate per la Germania dovevano essere eseguite senza l’accompagnamento del basso continuo; in realtà, non abbiamo certezza che le sonate del manoscritto 1888 corrispondano a quelle inviate al nord (dato che non se ne è mai ritrovato il manoscritto) ma si tratta di un’ipotesi più che plausibile, confermata dal carattere essenziale quanto raffinato di queste composizioni.

Nel Settecento, il secolo dei Lumi, Padova era divenuta una meta preferita dei nobili in Grand Tour per la presenza, nell’orchestra della Basilica del Santo, del violinista più famoso d’Europa, Giuseppe Tartini (Pirano 1692 - Padova 1770). Tartini, nato nell’Istria veneta da una famiglia facoltosa, era stato avviato dal padre alla carriera ecclesiastica e all’avvocatura. Ma il fatale incontro con Elisabetta Premazore, una ragazza avvenente ma povera, cambiò la sua vita. Dedicatosi anima e corpo alla musica, Tartini divenne uno dei violinisti più celebri d’Europa e fondò a Padova una scuola musicale di nuova concezione che attirò studenti da ogni parte del continente. Tartini fu anche dedito alla riflessione filosofica e teorica: il suo ‘sistema’ , fondato sulla scoperta acustica del ‘Terzo suono’ (detto anche ‘suono di Tartini’) venne apprezzato da personaggi della levatura di Jean Jacques Rousseau e Leonardo Eulero; questi lo reputava il maggior compositore del suo tempo. Autore di oltre 420 composizioni, in parte inedite, Tartini è un pilastro fondamentale della cultura musicale occidentale. Trascorse a Padova, sua “seconda patria”, la maggior parte della vita componendo opere per violino, violoncello, flauto e musica sacra corale. Le opere per violino, date alle stampe in Olanda, Francia e Inghilterra, lo resero universalmente noto.

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