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5 Marzo 2019, martedì    20:15

Nicolas Altstaedt

violoncello

Alexander Lonquich

pianoforte

Ludwig van Beethoven

Sonata op. 5 n. 2

Gabriel Fauré

Sonata n. 2 op. 117

Benjamin Britten

Sonata op. 65

Ludwig van Beethoven

Sonata n. 3 op. 69

Alexander Lonquich è un musicista, che come pianista, come direttore d’orchestra e nell’ambito della musica da camera è una delle voci più autentiche e profonde della vita musicale di oggi.

Beethoven, Mozart, Haydn, Schubert sono sempre stati gli autori al centro della sua ricerca, una ricerca continua nella quale troviamo altresì una speciale affinità spirituale con Schumann, ma che si apre anche all’esplorazione della musica del 900 e contemporanea. Sono ideali artistici vissuti allo stesso modo dal violoncellista Nicolas Altstaedt, con il quale suona oggi Lonquich.

Altstaedt è uno dei violoncellisti più creativi e versatili della nuova generazione: è stato premiato con il Credit Suisse Young Artist Award nel 2010, è stato BBC New Generation Artist 2010-2012, ha ricevuto nel 2009 il “Borletti Buitoni Trust Fellowship”. Nel 2012 è stato scelto da Gidon Kremer come suo successore per la direzione artistica del Festival di Lockenhaus e nel 2014 Adam Fischer gli ha proposto di succedergli alla guida della Haydn Philarmonie.
 

Il programma si apre e si chiude con due Sonate di Beethoven: la seconda dell’op. 5, che un Beethoven giovane e brillante scrisse  nel 1796 e suonò di fronte al re Federico Guglielmo II, al quale le sonate erano dedicate: la terza sonata, op. 69, è invece del 1808, gli anni delle Sinfonie n. 4 e n. 6, dei Trii op. 70. Al centro del programma due pagine importanti del repertorio violoncellistico del ‘900: la seconda Sonata, op. 110, di Fauré del 1921 e la Sonata op. 65, che Britten compose fra il 1960 e il 1961e che eseguì ad Aldeburgh il 7 luglio 1961 nel primo concerto tenuto  assieme a Rostropovic, a cui è dedicata.

Ciclo A
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