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29 Marzo 2017, mercoledì    20:15

István Várdai

violoncello

Dénes Várjon

pianoforte

Ludwig van Beethoven

7 Variazioni WoO 46 su “Bei Männern, welche Liebe fühlen” da “Il Flauto magico” di W.A. Mozart

Zoltán Kodály

Sonata op. 4

Béla Bartók

Rapsodia n. 1

Ludwig van Beethoven

Sonata op. 102 n. 1
Sonata op. 102 n. 2

Auditorium C. Pollini

Padova Via Carlo Cassan, 17
Padova, PD 35121 Italia

Nel nostro ciclo dedicato all’ultimo Beethoven e a Bartók non potevano mancare le due sonate per violoncello e pianoforte op. 102, un dittico straordinario che apre negli anni 1815/1816, assieme alla sonata op. 101 per pianoforte, l’ultima, esaltante fase creativa beethoveniana. E non potevano mancare anche perchè esse ci danno modo di presentare Dénes Várjon in duo con il più giovane collega ungherese, il violoncellista István Várdai che, dopo il primo premio nel 2014 al Concorso ARD di Monaco di Baviera, si sta confermando come uno dei talenti più notevoli dellla sua generazione. Al violoncello Bartók in realtà ha dedicato solo la versione per violoncello e pianoforte della sua prima Rapsodia per violino e pianoforte del 1928, mentre troviamo nelle fonti relative alla sua attività concertistica diverse collaborazioni con violoncellisti come Jenö Kerpely, Emanuel Feuermann, Gregor Piatigorsky: Debussy e Kodály sono autori sempre presenti nei programmi concertistici di Bartók e l’inserimento della Sonata op. 4 del 1909/1910 di Kodály è del tutto coerente con il profilo del nostro ciclo. La sonata fu (con il Quartetto n.1) uno dei primi successi internazionali per Kodály e Bartók ebbe modo di eseguirla spesso fra il 1910 e il 1935. Il 29 marzo 1935, per esempio, nel concerto celebrativo del 25° anniversario del Quartetto Waldbauer, la suonò con Jenö Kerpely nella riproposizione dei programmi eseguiti a Parigi nel 1910. In apertura un fuori programma con un Beethoven del tutto diverso: quello delle 7 Variazioni su un tema da “Il flauto magico” di Mozart del 1801.

Ciclo B
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