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2 Novembre 2016, mercoledì    20:15

RossoPorpora

Alicia Amo e Paola Valentina Molinari, canti
Maddalena Altieri, alto
Massimo Altieri e Giacomo Schiavo, tenore
Guglielmo Buonsanti, basso
Teodoro Baù, liuto, viola da gamba
Dario Carpanese, organo, cembalo
Jadran Duncomb, liuto, tiorba
Nicola Lamon, cembalo, organo

Walter Testolin

direzione

Philippe Verdelot

Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno
Quanto sia lieto ‘l giorno (vers. A. Willaert)

Cipriano de Rore

Mia benigna fortuna

Marco Antonio Ingegneri

Vaghi boschetti

Philippe de Monte

In qual parte del ciel (vers. V. Galilei)

Luca Marenzio

Come inanti de l’alba
Fuggito è ‘l sonno
O verdi selve

Claudio Monteverdi

Al lume delle stelle
Interrotte speranze
E così a poco a poco

Sigismondo D’India

Se tu Silvio crudel

Italia mia: storia e geografia del madrigale italiano (2° concerto)

Francesca Di Modugno e Marilena Maiorani
leggono testi tratti da
Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione (1513-1524)
Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1516)
Aminta di Torquato Tasso (1573)
Il Pastor Fido di Battista Guarini (1580 – 1583)

Secondo appuntamento di un ciclo triennale dedicato alla “Storia e geografia del madrigale italiano” ed affidato al giovane ensemble RossoPorpora, che si è costituito nel 2011 con la direzione di Walter Testolin e con l’intenzione di ridare all’ interpretazione del madrigale l’attenzione alla restituzione degli stati d’animo e al rispetto della struttura del verso poetico italiano. Italia mia traccia un percorso all’interno della irripetibile civiltà musicale del madrigale. Migliaia di volumi, decine di migliaia di composizioni. Quella che caratterizzò l’Italia tra Cinque e Seicento fu una vera e propria fioritura, una rigogliosa messe di brani musicali in lingua volgare, a quattro, cinque ma anche a tre o a sei voci. Storie e drammi d’amore, descrizioni della natura, vicende pastorali e mitologiche, così come il presente narrato in maniera simbolica, prendevano sostanza sonora attraverso i più eleganti versi e le più raffinate musiche che si potessero ascoltare. Fonte “fresca e aulentissima”, il madrigale scaturì come il primo idioma musicale comune italiano, destinato a influenzare nel profondo gli sviluppi futuri della musica. 

Auditorium C. Pollini

Padova Via Carlo Cassan, 17
Padova, PD 35121 Italia
Ciclo A
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